ciao a tutti. sono dislessico ed ultimamente ogni tanto, quando viene fuori l'argomento, mi capita di discutere con persone "normodotate" (così chiamo chi non lo è) riguardo al concetto di handicap. ho avuto un rifiuto ogni volta che discutendo mi dicevano che la dislessia è un handicap, ritenendomi del tutto normale, anzi superiore come intelligenza alla media. dopo un po' di tempo però ho cominciato ad accettare il fatto che vivo in un mondo dove per convenzione le d sono fatte come le p, le q e le b per quanto mi riguarda. io in questa società ci vivo, sfrutto nozioni, tecnologia e convenzioni che hanno radici secolari, per me non sono perfette, avrei preferito un alfabeto fatto in modo diverso, ma conoscerlo mi permette di far parte del mondo. e allora che male c'è ad ammettere che ho un handicap?
handicap:
2. In senso fig., fatto o situazione che mette una persona in condizione d’inferiorità, e anche la condizione stessa d’inferiorità: avere un h., degli h.; ha l’h. della cattiva memoria; superare un h.; la balbuzie è sempre stata il suo h.; con sign. più specifico, svantaggio rappresentato da minorazioni o difetti, più o meno gravi, di tipo intellettivo, motorio (spasticità, paraplegie, ecc.) o sensoriale (minorazioni della vista, dell’udito, ecc.), che rendono difficile a una persona il normale inserimento nella vita sociale in alcune o tutte le sue manifestazioni (familiari, scolastiche, professionali, ecc.); portatore di h., handicappato, disabile.
ho la sensazione che andrebbe rivisto il concetto di handicap, senza girarci attorno con parole come disabile o addirittura il ridicolo "diversamente abile". io sono handicappato, perché quando leggo ci metto il triplo di un "normodotato". la cosa divertente è che quando vengono fuori questi argomenti, io comincio a dire "si perché tu che sei normodotato...", dico questa cosa del normodotato un po' di volte e ad un certo punto mi viene detto: "senti, la potresti smettere con questa storia del normodotato? perché mi da un po' fastidio, mi fai sentire diverso". e allora trovo il terreno fertile per far capire che le etichette, qualsiasi siano, danno fastidio, perché ognuno di noi ha un disperato bisogno di sentirsi accettato, di non sentirsi etichettato in alcun modo, che io ho un handicap, ma che è circoscritto a pochi aspetti della mia vita come lo è una persona bassa di statura quando deve prendere un prodotto in alto agli scaffali al supermercato.
quindi, perché far finta che un dislessico non ha delle difficoltà?
con affetto
m.
dislessia ed handicap
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Re: dislessia ed handicap
OTTIMO!!!
SONO D'ACCORDO CON TE!!!
Elena

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Elena
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Re: dislessia ed handicap
sarà ma io non mi sento handicappata...
la maggior parte delle cose che non riesco a fare posso affrontarle mettendo in atto delle strategie che essendo create dalla mia mente e non inculcate da altri stimolano il pensiero creativo,come vedere il mondo da un altra prospettiva...
e se il problema fosse che l'intero sistema scolastico è strutturato in modo da scoraggiare la creatività?(per facilitare l'obbedienza)
e se avessimo solo un modo di ragionare oggi disadattivo ?
il mio problema forse è che non solo non riesco a definire il concetto di handicap ma neanche quello di normalità..chi è normale a questo mondo?chi si comporta come dovrebbe?chi ottiene un determinato punteggio a un test?chi fa quello che gli altri si aspettano?
forse una persona mentalmente normale non ha mai subito traumi...e allora siamo tutti pazzi e handicappati,
non si può pensare di vivere senza subire traumi,non è reale.
il tuo ragionamento è logico ma non definirei mai qualcuno che non riesce ad arrivare allo scaffale più alto del super mercato handicappato, è solo basso e noi solo dislessici.
la maggior parte delle cose che non riesco a fare posso affrontarle mettendo in atto delle strategie che essendo create dalla mia mente e non inculcate da altri stimolano il pensiero creativo,come vedere il mondo da un altra prospettiva...
e se il problema fosse che l'intero sistema scolastico è strutturato in modo da scoraggiare la creatività?(per facilitare l'obbedienza)
e se avessimo solo un modo di ragionare oggi disadattivo ?
il mio problema forse è che non solo non riesco a definire il concetto di handicap ma neanche quello di normalità..chi è normale a questo mondo?chi si comporta come dovrebbe?chi ottiene un determinato punteggio a un test?chi fa quello che gli altri si aspettano?
forse una persona mentalmente normale non ha mai subito traumi...e allora siamo tutti pazzi e handicappati,
non si può pensare di vivere senza subire traumi,non è reale.
il tuo ragionamento è logico ma non definirei mai qualcuno che non riesce ad arrivare allo scaffale più alto del super mercato handicappato, è solo basso e noi solo dislessici.
Re: dislessia ed handicap
il tuo ragionamento è logico ma non definirei mai qualcuno che non riesce ad arrivare allo scaffale più alto del super mercato handicappato, è solo basso e noi solo dislessici.
FANTASTICA...concordo ciao pinghi
FANTASTICA...concordo ciao pinghi

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Re: dislessia ed handicap
Scusatemi tanto,
mi sento di dire onestamente osservando mio figlio, il suo modo di essere, di ragionare e di agire che.............SONO IO HANDICAPPATA!!
Il suo spirito di osservazione e gli interventi che fa vanno molto al di là delle tabelline o degli errori ortografici della d,p,v, f,.
Nella vita io uso la calcolatrice, uso word, non so più da quanto tempo non scrivo una lettera a penna, e allora???
Sono ragioniera e non ricordo le tabelline
e allora? (non le ho mai ricordate).
Ma quanto è bello vedere la sera mio figlio con le cuffiette che ascolta un libro, questo è un H.??
Non ti devi sentire H. su questo genere di cose superflue, ma che t'importa di quantificare i tempi di lettura.
FREGATENE!!!
IL SEGRETO E' PROPRIO QUESTO
Io le mie difficoltà le vivo con serenità e non sono dislessica e non mi sento normodotata ma normopratica.
Ciao
mi sento di dire onestamente osservando mio figlio, il suo modo di essere, di ragionare e di agire che.............SONO IO HANDICAPPATA!!
Il suo spirito di osservazione e gli interventi che fa vanno molto al di là delle tabelline o degli errori ortografici della d,p,v, f,.
Nella vita io uso la calcolatrice, uso word, non so più da quanto tempo non scrivo una lettera a penna, e allora???
Sono ragioniera e non ricordo le tabelline

Ma quanto è bello vedere la sera mio figlio con le cuffiette che ascolta un libro, questo è un H.??
Non ti devi sentire H. su questo genere di cose superflue, ma che t'importa di quantificare i tempi di lettura.
FREGATENE!!!
IL SEGRETO E' PROPRIO QUESTO

Io le mie difficoltà le vivo con serenità e non sono dislessica e non mi sento normodotata ma normopratica.

Ciao